
a) la convinzione, spesso inestirpabile, che le prestazioni della loro vetturetta subiscano una drastica diminuzione se il conducente della stessa non presenta almeno un cellulare acceso all'orecchio; sono osservabili casi di guidatori di smart che non sono in grado di avviarne il motore se non hanno già in atto da alcuni minuti una conversazione telefonica;
b) un latente senso di inferiorità, indubbiamente dovuto alle ridotte dimensioni della vettura; per superare tale frustrazione, spesso cercano di occupare più spazio possibile, sia in movimento, mantenendosi ad oltranza a cavallo di tutte le corsie disponibili, sia soprattutto nei parcheggi, arte nella quale sono maestri nello stravolgere le leggi più consolidate della geometria: avendo a disposizione più possibilità di parcheggio, il più delle volte occupano il posto più spazioso, nel quale si sarebbero potute sistemare con comodo due limousine; in caso invece siano costretti a lasciare l'auto in seconda fila, si accertano di aver bloccato più auto possibili fra quelle parcheggiate correttamente, prima di allontanarsi a piedi.